
Per la prima volta, sulle reti italiane, va in onda una maratona televisiva di Trenta Ore dedicata alla raccolta fondi per la realizzazione di progetti sociali definiti e portati all'attenzione del pubblico generalista. Questo sarà l'inizio di una lunga serie di maratone televisive volte a far conoscere le numerose realtà del sociale. Il ricavato di questa prima edizione viene devoluto all’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

Nella seconda edizione di Trenta Ore per la Vita si intensifica l'impegno nei progetti che hanno come obiettivo la ricerca e l'assistenza. I fondi raccolti in questa manifestazione finanziano 54 progetti di ricerca e 56 di assistenza promossi da AISM e AIL

Trenta Ore per la Vita amplia la platea dei beneficiari della raccolta fondi. In questa edizione, la quarta, i progetti finanziati sono stati promossi da associazioni del terzo settore impegnate nel sostegno ai minori in condizioni di fragilità e le associazioni beneficiarie diventano 11.

Con la diffusione di internet e il successivo evolversi dei nuovi media, Trenta Ore per la vita sviluppa una metodologia di raccolta fondi differente rispetto a quella dei primi tempi. Alle dirette televisive vengono progressivamente affiancate altre tipologie di raccolta fondi. L'impegno a sostegno delle associazioni si sviluppa in modo multicanale. Progetti nazionali e internazionali, in questi anni, vanno di pari passo.

I fondi raccolti nell'edizione del 2004 finanziano progetti di assistenza socio-sanitaria, tra cui l'acquisto di automezzi attrezzati per l'assistenza e la ristrutturazione del reparto di Nefrologia e Gastroenterologia pediatrica presso il Policlinico Umberto I. Trenta Ore per la Vita rinnova la collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio per sostenere un progetto nazionale in favore delle persone anziane in condizione di fragilità.

Albania, Angola, Bolivia, Burundi, Cambogia, DRC Congo, Etiopia, Egitto, Repubblica del Congo, Repubblica Domenicana, Sri Lanka, Sud Sudan e Thailandia sono i paesi in cui sono stati attivati i progetti sostenuti da Trenta Ore per la Vita durante quest’anno. Grazie alla raccolta fondi di questa edizione sono state realizzate diverse strutture volte a contrastare la povertà educativa; centri sanitari di cura e assistenza, centri d’accoglienza per l’inclusione dei ragazzi di strada.

Trenta Ore per la Vita inaugura la prima casa accoglienza destinata ai bambini affetti da tumore, e le loro famiglie, che devono seguire le cure lontano da casa. La Casa alloggio di Pescara, gestita dall'associazione AGBE, sarà la prima di una lunga serie di Case aperte da Trenta Ore attraverso il Progetto Home.

Continua il sostegno ai progetti socio-assistenziali nazionali e internazionali e, nel 2011, inizia la promozione e la diffusione delle pratiche di rianimazione cardio-polomonare, in collaborazione con la Croce Rosa Italiana che sarà portato avanti per ben 3 anni.

A partire da quest'anno Trenta Ore per la Vita concentra i suoi sforzi nella realizzazione di Case accoglienza per i bambini malati di tumore e le loro famiglie, costretti a migrare per seguire un percorso di cure oncoematologiche. Tra il 2014 e il 2016 vengono infatte inaugurate le Case di Napoli e di Modena, viene posta la prima pietra per la realizzazione della casa di Pisa e viene riqualificato il reparto di oncoematologia dell'Azienda Ospedaliera di Firenze

Trenta Ore per la Vita e FIE, Federazione Italiana Epilessia, avviano una collaborazione un progetto di ricerca genetica sull'encefalopatie epilettiche a esordio neonatale o infantile. Vengono acquistati macchinari EEG per la Fondazione Bambino Gesù di Roma.

Il progetto Mamme Giovani con sclerosi multipla e bambini, portato avanti da AISM e Trenta Ore per la Vita, inizia nel 2018 e si conclude nel 2021. Con l'arrivo della pandemia e la conseguente interruzione di tutte le attività sociali, Trenta Ore per la Vita
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