Non più bambini ma strumenti di morte

bambini soldato

Sono i bambini a combattere le guerre del mondo contemporaneo? I conflitti attuali sono talmente brutali da aver cancellato dalla coscienza il valore dell’infanzia e dell’inviolabilità dei più indifesi, i bambini?

A guardare dati e cifre recenti, la risposta a queste domande sembra essere drammaticamente affermativa. Si stima, infatti, che siano 250.000 i bambini coinvolti attivamente nei conflitti, usati per combattere, per uccidere ma anche per spiare i nemici, per trasportare materiali, per fare da scudi umani. Il 40% sono bambine, ridotte a schiave sessuali, ma anche utilizzate come inconsapevoli strumenti di morte, come dimostrano i tragici casi delle bambine suicide in Nigeria.

La scelta di Amadi

L’attualità ci racconta di migliaia di bambini violati, rapiti, costretti ad uccidere, abusati, a cui viene rubata l’infanzia, l’identità, il futuro. È per denunciare tutto questo e dar voce a questi bambini, che INTERSOS ha lanciato “La scelta di Amadi”, un toccante cortometraggio sulla tragica e brutale realtà che ogni giorno è costretto a vivere un bambino soldato. Amadi infatti è il nome del protagonista del corto, rappresenta un bambino soldato come tanti, che attraverso la sua storia, racconta la realtà di milioni di coetanei che nel mondo vengono privati dalla guerra dell’infanzia. Le immagini, dure e realistiche, vogliono scuotere nel profondo lo spettatore, aprire un varco nelle coscienze su una tragica realtà che non può essere ignorata.

Dati allarmanti

Negli ultimi anni, l‘intensificarsi e l’inasprirsi dei conflitti nel mondo hanno esposto i bambini ad una incredibile violenza: vittime di abusi, rapimenti, torture, mutilazioni, vengono assoldati e indottrinati per diventare feroci assassini, a cui non viene lasciata più scelta. E la diffusione del fenomeno è allarmante. Migliaia di casi continuano ad essere riportati in Afghanistan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Yemen, a cui si aggiunge l’utilizzo dei bambini soldato nei conflitti in Mali, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Siria, Iraq.

In Repubblica Centrafricana sono oltre 10.000 i bambini costretti ad imbracciare le armi, piuttosto che andare a scuola; con lo scoppio del conflitto il numero dei bambini soldato nel paese si è quadruplicato rispetto al 2012. In Sud Sudan, gli scontri che insanguinano il paese da oltre un anno, hanno impedito a 400.000 bambini di accedere all’istruzione e hanno coinvolto oltre 12.000 bambini soldato.

Trenta Ore la Vita si è occupata nell’edizione 2006 dell’infanzia negata attraverso decine di progetti con il VIS.

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