La grande impresa di Giulia

Mi chiamo Giulia e sono stata in cura per un Linfoma presso il Centro Maria Letizia Verga a Monza.

È stata una grande impresa per me affrontare la malattia. Si può dire che ha completamente sconvolto la mia vita di sedicenne: non avevo più preoccupazioni per la scuola, i vestiti, i capelli, ma ero semplicemente ossessionata dall’evitare il più possibile cibi crudi e non confezionati, il sole (impresa oltretutto quasi impossibile) e soprattutto qualsiasi forma di virus o battere che si poteva nascondere in particolar modo in ambienti chiusi e affollati. Insomma, volevo guarire il più presto possibile, senza intoppi o complicazioni.

Giulia durante il percorso di cure
Giulia durante il percorso di cure

Alla fine, anche l’ultima chemio era arrivata e io non vedevo l’ora di ricominciare la vita interrotta sei mesi prima. Tuttavia non avevo considerato che il mio corpo era cambiato notevolmente; i miei muscoli ormai avevano risentito delle forti medicine tanto da non avere nemmeno la forza di fare un piccolo salto, e avevo più di una volta stirato quelli delle braccia cercando di aiutare mio padre a portare in casa delle semplici bottiglie d’acqua! Inoltre camminavo male, mia mamma ci scherzava sopra dicendo che sembravo una “papera”, ma io era veramente preoccupata di non tornare più come prima.

Chiedemmo ai medici se fosse previsto un aiuto post-terapia per recuperare la forma fisica, poiché avevamo paura che affidandoci a palestre inesperte queste avrebbero finito per peggiorare la mia situazione, ma ci fecero capire che nell’ospedale appena inaugurato non era ancora disponibile la palestra dove potersi occupare di questo aspetto. Ero veramente stanca di vedermi così debole e fortunatamente trovai una palestra che faceva al caso mio e cominciai ad allenarmi tre giorni a settimana. Poco per volta ho recuperato le forze e ora, a distanza di pochi mesi, riesco a correre, a saltare, a giocare a pallavolo, e soprattutto non ho più paura di portare bottiglie!

Rimettersi in forma e ritrovare la forza è uno fra i primi pensieri di chi si sta sottoponendo a queste cure; il gonfiore dovuto al cortisone e il danneggiamento di nervi e muscoli trasforma notevolmente il corpo e di fronte a questi cambiamenti spesso le famiglie non sanno comportarsi.

Sono sicura che nella nuova palestra che verrà realizzata nel Centro Maria Letizia Verga si potrà dare alla riabilitazione dei pazienti in stop-terapia tutta l’attenzione che questo aspetto merita, io stessa ho capito che sentirsi bene con il proprio fisico è sentirsi bene con se stessi.

Nel Centro Maria Letizia Verga, con il “Progetto Home” di Trenta Ore per la Vita si intende realizzare una palestra di riabilitazione motoria per i bambini e gli adolescenti in cura.Trenta Ore 2016

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