La Casa di Alice, tolta alla mafia per dare speranza alle famiglie

Lo scorso 25 luglio siamo tornati in visita alla “Casa di Alice” a Napoli, una delle case del Progetto Home che abbiamo inaugurato nel 2015.

All’epoca l’associazione responsabile dell’iniziativa e della gestione della casa era l’Associazione Carmine Gallo Onlus, nata nel 1990 su iniziativa del presidente Vincenzo Gallo e della moglie Maria Rosaria Russo dopo il dramma della morte del figlio Carmine, a cui da subito si sono uniti altri genitori che avevano sperimentato in prima persona la malattia dei figli, e che pensarono quindi di unirsi con un obiettivo comune: migliorare la cura e la degenza dei bambini affetti da malattia onco-ematologica, offrendo loro ambienti accoglienti e confortevoli.

Nel 2017, Vincenzo e Maria Rosaria, di concerto con tutta la famiglia, decidono di lasciare l’associazione e di  modificarne la denominazione sociale: nasce così l’Associazione Genitori Insieme APS-ETS, che ne raccoglie l’eredità e che da allora gestisce anche la Casa di Alice.

Dopo 30 anni, mia moglie ed io, ci riportiamo finalmente a casa nostro figlio.

Vincenzo Gallo – ex Presidente “Associazione Carmine Gallo Onlus”

Da allora la guida della neonata associazione è passata alla Presidente Fiorella di Fiore, che abbiamo avuto il piacere di conoscere, in occasione proprio della nostra visita, insieme alla responsabile della segreteria operativa Renata di Santo.

La casa è stata recentemente ristrutturata ed è perfettamente manutenuta. Dotata di ogni servizio e comfort necessario alla permanenza delle famiglie, si compone di 3 stanze, 4 bagni, salone, cucina e veranda.

L’impegno dell’associazione e dei suoi volontari è veramente encomiabile e va oltre l’accoglienza delle famiglie nella Casa di Alice: accompagnano le famiglie con figli in cura presso il reparto onco-ematologico dell’Ospedale Pausillipon, distante soli 7km dalla casa, lungo tutto il percorso terapeutico, sostenendole anche nei bisogni che possono rendere più duro il dramma della malattia stessa. Allo stesso tempo, la loro presenza in ospedale li rende un punto di riferimento anche per il reparto stesso e per il personale medico, che li vede come un punto di riferimento importante per il rapporto con i bambini ricoverati e le loro famiglie.

La Casa di Alice ha un valore enorme per la comunità, non solo per il suo fondamentale supporto alle famiglie con bambini gravemente malati in cura presso l’Ospedale Pausillipon ma anche perché è un bene che era abbandonato, in rovina e in mano alle mafie della zona.

Grazie al Comune di Napoli, che lo ha dato in concessione gratuita all’associazione, e grazie anche al fondamentale contributo di Trenta Ore per la Vita e di tutti i nostri sostenitori, è stato ristrutturato e messo a disposizione della collettività: da luogo di mafia si è trasformato in un luogo di speranza per tantissime famiglie e per i loro bambini affetti da patologie onco-ematologiche.

La Casa di Alice è una bellissima realtà, che abbiamo potuto realizzare grazie al contributo di Trenta Ore per la Vita che ci ha aiutato nella ristrutturazione di questi ambienti, tolti alla criminalità organizzata. Ha un valore importantissimo per la comunità.

Fiorella Di Fiore – Presidente “Associazione Genitori Insieme APS-ETS”

Dal 2018 ad oggi, la casa ha ospitato 14 famiglie, per un totale di 37 persone provenienti dall’Italia, dall’Ucraina, dal Marocco e dalla Siria.

Alcune famiglie sono rimaste nella casa per più di un anno, ovvero per tutto il tempo necessario alle cure: questo a sottolineare ancora una volta quanto sia fondamentale avere una struttura di accoglienza come la Casa di Alice per le persone che abitano lontano dall’ospedale e che altrimenti sarebbero state costrette a lunghissimi trasferimenti giornalieri o a sostenere spese enormi. Sì, perché la Casa di Alice, come tutte le case del Progetto Home, accolgono gratuitamente le famiglie che ne fanno richiesta.

0
famiglie ospitate
0
persone provenienti dall'Italia e da altri paesi (Ucraina, Marocco e Siria)
circa 0
giorni di ospitalità gratuita

D’altronde la presidente Fiorella Di Fiore, come tutti gli altri genitori dell’associazione, conoscono bene e per esperienza diretta l’importanza, per i piccoli pazienti onco-ematologici, di potersi curare “come a casa”, ovvero potendo contare sulla vicinanza e sull’affetto dei propri genitori e dei propri cari, evitando inutili, lunghi e costosi trasferimenti lontano da casa, con ulteriori pesanti conseguenze psicologiche ed economiche per i bambini e per la famiglia.

L’obiettivo dell’associazione, a prescindere dal cambio di denominazione, è lo stesso da 30 anni: curare i bambini vicino a casa, con l’affetto della propria famiglia a sostenerli.

Fiorella Di Fiore – Presidente “Associazione Genitori Insieme APS-ETS”

Ovviamente non mancano le difficoltà, prime fra tutte la pandemia da COVID, che in questi ultimi anni ha complicato, e non poco, il lavoro dell’associazione dentro e fuori l’ospedale, e il mantenimento ordinario della Casa di Alice.

Ma l’Associazione Genitori Insieme APS-ETS, forte della propria missione e dei propri valori, è riuscita a far fronte alle difficoltà anche grazie al supporto dei propri donatori e della propria comunità di riferimento.

Proprio mentre chiacchieriamo con la presidente e con Renata Santo, si apre la porta della Casa di Alice ed entrano mamma Assunta con la figlia Marisol, ospiti della casa dall’inizio dell’anno. Marisol a gennaio ha ricevuto una diagnosi per una leucemia mieloide acuta: proprio poche settimane prima della nostra visita, infatti, ha subito l’intervento per il trapianto di cellule staminali e dovrà restare ancora un po’ nella casa, in attesa delle visite di controllo all’Ospedale Pausillipon. 

Marisol e mamma Assunta vengono da Salerno: per loro affrontare le chemioterapie e poi il trapianto facendo avanti e indietro fino a Napoli sarebbe stato veramente molto difficile. Invece, grazie alla Casa di Alice hanno trovato un’accoglienza gratuita e fornita di tutto il necessario per affrontare questo momento difficile. Ma non solo:

L’Associazione Genitori Insieme ci è stata vicina a 360 gradi: non solo a livello materiale, fornendoci tutto il necessario per vivere questo periodo, ma anche a livello “morale”.

Non appena siamo entrate in ospedale ci sono stati vicini, ci aiutavano e ci consigliavano. Non ci hanno fatto sentire sole! Quella che spesso ci assale di più, infatti, è la solitudine: grazie a loro non la sentiamo.

Assunta, mamma di Marisol

Da sinistra a destra: Assunta, Fiorella di Fiore e Renata di Santo

Le parole di Assunta, e i sorrisi di Marisol, ci hanno riempito il cuore: è sempre bello sentire le testimonianze dirette dei genitori che grazie al Progetto Home trovano accoglienza, vicinanza, conforto e un po’ di tranquillità in un periodo così duro come quello della malattia di un figlio.

Alla presidente Fiorella Di Fiore, a Renata Santo e a tutti i volontari dell’associazione vanno un sincero ringraziamento e i nostri complimenti per lo splendido e faticoso lavoro che ogni giorno portano avanti, donando accoglienza, amore, attenzioni e speranza alle famiglie e ai bambini alle prese con malattie lunghe e tutt’altro che facili da affrontare.

E, come sempre, a tutti i nostri donatori va il nostro più grande GRAZIE per aver reso possibile tutto questo, per aver reso possibile la nascita della Casa di Alice e di tutte le altre case del Progetto Home. Perché se le famiglie come quella di Assunta e Marisol possono trovare speranza e conforto per affrontare insieme la malattia è anche merito vostro.

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