Il trapianto del bacino salva la vita di un adolescente

È la prima volta al mondo e potrebbe segnare una piccola rivoluzione: un giovane paziente oncologico, affetto da circa un anno da osteosarcoma al bacino considerato da tutti inoperabile, ieri è stato sottoposto a un trapianto dell’emibacino, presso l’ospedale CTO della Città della Salute di Torino.

Il giovane paziente, appena diciottenne, aveva risposto abbastanza bene a ben 16 cicli di chemioterapia. Allo stesso tempo i chirurghi ortopedici hanno fatto costruire negli Stati Uniti un emibacino in titanio con investimenti in tantalio, materiale che si integra facilmente con le ossa umane. Le misure della protesi sono state prese da un calco costruito sulla base delle Tac del paziente. Nel corso dell’intervento, durato circa 11 ore e mezza, sono stati rimossi l’emibacino destro e l’anca colpiti dall’osteosarcoma e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi. Il trapianto del bacino è tecnicamente riuscito bene, e senza lasciare alcun deficit: il giovane si è risvegliato dall’operazione e al momento è ricoverato nel reparto di Chirurgia oncologica.

Ogni anno, si ammalano di tumore in media 1700 bambini ogni anno e 400 adolescenti circa: per tutti questi la diagnosi segna l’inizio di un percorso di cure lungo e complesso, che molto spesso si svolge lontano dalla propria casa e dai propri affetti. Trenta Ore per la Vita è impegnata al fianco delle Associazioni dei genitori per aiutare i piccoli pazienti le loro famiglie con il Progetto Home: scopri come sostenerlo.

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