Mi chiamo Marianna e ho 20 anni.
A 17 anni mi è stata diagnosticala una leucemia promielocitica acuta per la quale sono stata curata presso il Centro di Ematologia pediatrica di Monza.
Sono sempre stata una persona determinata e non ho mai perso la voglia di fare progetti e di vivere appieno la mia vita, anche nel periodo durissimo della malattia. Purtroppo nel periodo delle cure ho dovuto interrompere la pratica delle mie passioni: il nuoto sincronizzato, l’apnea subacquea e la frequentazione del mio gruppo Scout. Queste passioni hanno sempre fatto parte della mia vita e la loro pratica mi è stata molto utile nei momenti più bui, perché mi ha insegnato a non arrendermi, a confrontarmi con me stessa e ad affrontare le mie paure.

Marianna e la sua passione per il nuoto.
Il periodo più difficile è stato proprio l’esordio della malattia, una forma di leucemia rara per la quale esiste comunque una terapia efficace. Il problema principale di questa forma di leucemia è che il primo periodo di terapia è estremamente critico ed è necessario riuscire a sopravvivere ai primi 8 giorni dopo l’esordio per poter sperare che le cure svolgano il loro effetto. Nel momento in cui ti trovi ad affrontare la battaglia più importante non ti devi arrendere, devi indossare elmetto e mimetica e lottare a muso duro con tutte le tue forze e io ho fatto così, insieme alla mia meravigliosa famiglia che si è stretta intorno a me per affrontare insieme questa difficilissima prova. Purtroppo in quei giorni mio padre, affetto da poliomielite, era in ospedale per sottoporsi ad un intervento correttivo ai tendini degli arti inferiori e non poteva essere al mio capezzale insieme a mia madre. Mio fratello Tommaso è stato fondamentale perché è riuscito a tenerci uniti facendo ininterrottamente la spola tra un ospedale e l’altro e facendoci sentire vicinissimi malgrado le difficoltà.
Dopo aver superato questo primo periodo durissimo ho dovuto affrontare il prosieguo della terapia, ma ho continuato a fare progetti, ho fatto la maturità e ho deciso di iscrivermi alla NABA, che è una prestigiosa accademia di belle arti a Milano, e mi sono innamorata di un ragazzo meraviglioso, Pietro, che mi è stato vicino in tutto il periodo che ho dovuto passare in ospedale per le terapie.
Ora il peggio è alle spalle, le cure sono terminate un anno fa e ho potuto riprendere ad andare in piscina, a riprova del fatto che mi sono ripresa la mia vita.
Gli adolescenti malati di tumore e leucemia affrontano una dura battaglia in un periodo molto delicato della loro crescita. Aiutiamoli a vivere una vita normale anche in ospedale, proprio #comeacasa.
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