Trasferiamo i dati, non i bambini

La tecnologia sta cambiando le nostre vite e a volte nel campo della medicina con dei risvolti ancor più determinanti. Ed è questo il caso del progetto “Insieme per la Salute”, che abbiamo inaugurato questa mattina e che ha come scopo proprio quello di mettere la tecnologia a servizio di chi soffre. Grazie a una “rete di video-diagnostica” in alta definizione, donata al Gemelli da Trenta Ore per la Vita con la Campagna “Home” 2015, gli specialisti del Policlinico potranno dialogare in rete con i colleghi di quattro aziende ospedaliere (Caltanissetta, Crotone, Frosinone e Oristano) con l’obiettivo di curare efficacemente a distanza i piccoli pazienti affetti da tumori cerebrali e limitare gli spostamenti di bambini e famiglie dalla propria residenza.

Molto spesso, infatti, il fenomeno della “migrazione sanitaria” rappresenta una scelta non necessaria per tutte le fasi della cura. Di conseguenza, sovente, genera trasferimenti per l’esecuzione di prestazioni che potrebbero essere eseguite in maniera altrettanto efficace e sicura dal centro ospedaliero più vicino, sotto la supervisione del centro di riferimento.

Il direttore generale del Gemelli, Enrico Zampedri, ha definito questo progetto “straordinario” poiché capace di “mettere in contatto i nostri medici specialistici con i territori per avere una secondo opinione e una seconda diagnosi, facendo viaggiare i dati e non le persone, dimostrando di essere un esempio di come realizzare strutture di rete”.

Il Dottor Antonio Giulio De Belvis, responsabile dei percorsi clinici del Gemelli, ha spiegato che l’idea nasce dal fatto che “le tecnologie da sole non bastano e non bastano neanche i percorsi, servono le reti e le relazioni“.

Lorella Cuccarini ha sottolineato l’importanza di “rendere l’ospedalizzazione del bambino migliore anche dal punto di vista psicologico, facendolo curare nella sua città anche se non è una grande città e aiutando così i genitori anche dal punto di vista economico”.

“La malattia diventa ancora più terribile – ha detto Cesare Colosimo, direttore dell’Area Diagnostica per immagini – se ti trovi in un centro in cui non hai un percorso definito da seguire. Se possiamo allietare una tragedia come quella di un bambino con un tumore, lo dobbiamo fare”.

L’infrastruttura che è stata allestita presso la Fondazione Policlinico A. Gemelli consentirà:

• il trasferimento di allegati (referti, RX, TAC, RM);

• la ricezione, l’analisi e la valutazione degli esami diagnostici inviati dal centro di prossimità;

• la realizzazione di consulti specialistici a distanza in audio-video conferenza sia nel caso di controlli programmati (follow-up) sia per visite di “second opinion”;

• le interazioni di natura sincrona tra i professionisti coinvolti che hanno la possibilità di comunicare tramite un modulo di videoconferenza ad alta definizione.

Per sua natura il progetto “Insieme Per la Salute” vuole essere un’iniziativa aperta: già altre strutture hanno richiesto di aderire alla rete, ognuno con le proprie competenze, tecnologie e persone per migliorare le condizioni dei cittadini e contribuire alla crescita del Servizio Sanitario Nazionale.

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