A un arresto cardiaco si può sopravvivere. A un soccorso in ritardo no.

Nel 2012 la consueta settimana di sensibilizzazione sulle reti RAI si è svolta dal 9 al 15 aprile in collaborazione con Croce Rossa Italiana.

Trenta Ore per la Vita, oltre all’infaticabile testimonial di sempre, Lorella Cuccarini, ha potuto contare anche sulla partecipazione di alcuni prestigiosi “Ambasciatori” della campagna, quali, Gigi Buffon, Valentina Vezzali, Syusy Blady, Andrea Lucchetta e Patrizio Roversi.

Una delle caratteristiche principali di Trenta Ore per la Vita è, da sempre, quella di proporre all’opinione pubblica cause di emergenza sociale o sanitaria, meritevoli di attenzione e di adeguati interventi.  Il tema delle morti improvvise e della scarsa diffusione nel nostro Paese di una cultura del primo soccorso, può senz’altro ascriversi a questa tipologia di cause.

Le recenti vicende di Fabrice Muamba, giovane calciatore del Bolton e di Vigor Bovolenta, azzurro campione nella pallavolo, hanno tragicamente riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della morte per arresto cardiaco improvviso in persone apparentemente sane.

Nel nostro paese, infatti, circa 70mila persone, ogni anno sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. Molte sono colpite all’interno della propria abitazione o del luogo di lavoro; in altri casi, sono giovani adulti in impianti sportivi.

L’incidenza della morte cardiaca improvvisa è paragonabile a quella determinata dalla somma dei principali tumori conosciuti ed è 10 volte superiore a quella legata agli incidenti stradali e circa 50 volte superiore rispetto alla mortalità dovuta all’AIDS.

Non tutti sanno, però, che l’utilizzo, entro pochissimi minuti, di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), utilizzabile anche da personale non sanitario, opportunamente formato, potrebbe salvare la vita alla persona colpita da arresto cardiaco.

Grazie alla campagna “Trenta Ore per la Vita 2011”, 340 strutture scolastiche/sportive sull’intero territorio nazionale saranno “cardio-protette” con l’installazione di altrettanti defibrillatori e con oltre 2.000 persone abilitate al loro uso.

Tali ottimi risultati presso l’opinione pubblica, sia sotto il profilo dell’efficacia, sia del gradimento della linea prescelta, nonchè le numerose richieste di defibrillatori avanzate da strutture scolastiche e sportive, hanno indotto “Trenta Ore per la Vita” e “Croce Rossa Italiana” a ripetere, anche nell’edizione 2012, la medesima “tematica” impegnandosi, insieme, per sostenere il progetto “Per salvare una vita non servono super eroi”.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica sullo sviluppo della “cultura del primo soccorso in situazioni d’emergenza”, sull’importanza di una tempestiva rianimazione e, infine, incrementare la disponibilità di defibrillatori nelle scuole statali e negli impianti  sportivi di proprietà pubblica.

“Un impegno concreto quello di Trenta Ore per la Vita che si rinnova anche quest’anno insieme a Croce Rossa Italiana: continuare attraverso la RAI la più importante campagna di comunicazione, mai realizzata nel nostro Paese, sul tema dell’arresto cardiaco improvviso. I numeri delle vittime di arresto cardiaco in Italia parlano chiaro. Rendere cardio-protette strutture scolastiche e sportive è un primo passo, ci auguriamo che col tempo sempre più strutture possano essere dotate di defibrillatori per far diventare le nostre città più sicure”.  Queste le parole di Rita Salci, Presidente dell’Associazione Trenta Ore per la Vita ONLUS.

La Banca Monte dei Paschi di Siena, partner di Trenta Ore per la Vita, ha sostenuto la campagna distribuendo il materiale promozionale dell’evento in un selezionato e qualificato numero di filiali e attuando una sensibilizzazione sul web e sulle piattaforme internet-banking delle Banche del Gruppo. Tramite i propri sportelli e i 4.000 Bancomat del Gruppo Montepaschi è stato possibile effettuare una donazione a favore di “Trenta Ore per la Vita”.

Per raggiungere al meglio i propri obiettivi, Trenta Ore per la Vita e Croce Rossa Italiana hanno coinvolto il Distretto Rotary 2080. I 4.000 Rotariani degli 83 club presenti su Roma Lazio e Sardegna si sono impegnati fortemente, tramite azioni di sensibilizzazione, nella raccolta fondi per l’acquisto dei defibrillatori e nella diffusione della cultura del primo soccorso.

Anche l’edizione 2012, come di consueto, presenterà un progetto speciale: “Case famiglia Trenta Ore per la Vita”, con la realizzazione di residenze per i familiari e bambini in cura presso strutture ospedaliere in analogia a quanto già realizzato con la “Casa Trenta Ore per la Vita” di Pescara inaugurata il 18 giugno 2009 e gestita dall’AGBE-Ass.ne Genitori Bambini Emopatici. 

INFORMAZIONI SULLA CAMPAGNA

ℹ️ 

Associazione beneficiaria:

NEWS CORRELATE

Fai la differenza.
Sostieni Trenta Ore per la Vita